Un aiuto dalla chirurgia contro la sindrome lipodistrofica
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Umbertide (PG) |
Oggi, grazie ai progressi della medicina, sieropositivi e malati
di AIDS vivono sempre più a lungo. Chi segue regolarmente una cura non
muore quasi più a causa dell’infezione e ha una qualità della vita accettabile,
ma la terapia antiretrovirale può creare delle alterazioni strutturali del
corpo che in alcuni casi risultano drammatiche.
Una conseguenza secondaria che può manifestarsi a lungo termine è
la lipodistrofia, un'alterazione del
metabolismo (ossia della normale crescita: distrofia) del tessuto adiposo (ossia dei grassi: lipo) legata all'assunzione
di alcune tipologie di farmaci in concomitanza con altri fattori di rischio e
non ancora del tutto conosciuta. Letteralmente il termine significa
“ridistribuzione o riduzione del grasso corporeo”.
La lipoatrofia può
colpire le braccia (bicipiti e avambracci), le gambe (generalmente le cosce), i
glutei e il volto.
La lipoipertrofia può
colpire l'addome (che può apparire gonfio e presentare accumuli adiposi sul
girovita), il torace, il collo e le spalle (nella regione della nuca), la
pelle. Le modificazioni dell'aspetto fisico tipiche della lipoipertrofia sono
simili a quelle tipiche del fenomeno dell'invecchiamento.
Il grado dipende da ogni paziente, ma generalmente il 5% dei
sieropositivi comincia a soffrire di lipodistrofia nel primo anno di terapia.
In breve tempo, secondo diversi studi, i depositi di grasso compaiono nel 70%
delle persone in trattamento. In genere i medici tentano di tutto per ritardare
la somministrazione di farmaci attribuiti a questo problema, ma è inevitabile.
Questo effetto collaterale è stato descritto sia negli uomini che
nelle donne, con percentuali variabili a seconda delle manifestazioni cliniche:
nelle donne sembra essere più frequente l’accumulo di grasso, mentre negli
uomini sembra più frequente la perdita di tessuto adiposo.
Le modificazioni spesso rendono il paziente “identificabile”, con
il risultato di creargli potenzialmente grandi sofferenze psicologiche e, a
volte, anche di renderlo oggetto di discriminazioni sul luogo di lavoro o in
altri ambienti.
La maggior parte dei ricercatori ritiene che la lipodistrofia sia
il risultato di diversi fattori tra cui l’infezione stessa da HIV, oltre
all’uso di alcuni farmaci antiretrovirali, soprattutto di “vecchia”
formulazione, quali ad esempio AZT (Retrovir), IDV (Crixivan) e pochi altri, alla
durata del trattamento e alla storia familiare.
Per cercare di evitare il più possibile l’insorgenza di
lipodistrofia è consigliabile mantenere uno stile di vita sano: non fumare, fare esercizio fisico,
seguire una dieta a basso tenore di zuccheri e grassi.
Nel caso di grasso accumulato bisogna asportare le cellule
adipose, magari con onde ultrasoniche che le distruggono. In Umbria, nel
piccolo Ospedale di Umbertide, graziosa cittadina in provincia di
Perugia, funziona un centro specializzato e all’avanguardia, attrezzato per
affrontare questi interventi: un servizio pubblico per la chirurgia
ricostruttiva (e non estetica) che è destinato a queste persone. È operativo
l’apparecchio per la liposuzione ad
ultrasuoni ed il kit di Colleman per l’autotrapianto del tessuto adiposo in
pazienti HIV positivi con lipodistrofia. Sono già diverse centinaia i pazienti
trattati.
Per accedere al servizio ed eventualmente programmare gli
interventi chirurgici, occorre prenotare una visita preliminare presso il
reparto di Chirurgia Ricostruttiva dell’ospedale, contattando la caposala del
reparto che fornirà tutte le indicazioni necessarie (impegnativa del medico,
prescrizioni varie, ecc.). Al termine della visita il chirurgo valuterà le
problematiche individuali e proporrà, se ci sono i presupposti, uno o più
interventi. Il costo delle visite, del o degli interventi chirurgici e
dell’eventuale degenza sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale, quindi nessuna
spesa per il paziente! (escluse quelle del viaggio, ovviamente …).
Più complesso è ristrutturare i tessuti atrofizzati. Normalmente si utilizzano semplici iniezioni di “filler”,
sostanze riempitive che attenuano la magrezza e la rugosità del volto. Si tratta di composti naturali o sintetici da utilizzarsi in relazione alle
caratteristiche specifiche di ogni paziente. I trattamenti vengono effettuati all'Ambulatorio di Clinica Metabolica a Modena (una volta che si sia deciso di intraprendere il percorso di monitoraggio periodico, normalmente annuale, di alcune delle comorbidità correlate all’infezione da HIV, tra cui la lipodistrofia); i costi sono a carico del Servizio Sanitario Nazionale: quindi nuovamente nessuna spesa per il paziente! Ottimi i risultati, rarissimi i casi di effetti collaterali (comunque leggeri).
Da Pride:
“Sono tutti estremamente professionali, ma anche gentilissimi e
comprensivi, le qualità migliori della gente di queste parti … Ogni anno,
puntualmente, dedico una giornata a un magnifico check up che permette di
scoprire molte cose: come va la dieta, cosa fanno le guance, lo spessore delle
ossa, il fegato … Mi sento accudito e protetto e sono molto grato per queste
attenzioni …. Grato a una sanità pubblica che, come molte cose in questo
dissestato Paese, sembra, nonostante tutto, miracolosamente funzionare. E bene
...”.
Riferimenti:
Ambulatorio
di Clinica Metabolica
Clinica
delle Malattie Infettive e Tropicali
via del Pozzo 71, 41100 Modena MO
Tel. 059
4222468
da lunedì a
venerdì, dalle 10 alle 12.
Ospedale di Umbertide – USL 1 Umbria
via Cavour 40, 06019 Umbertide PG
Reparto di Chirurgia Plastica
Tel. 075 9422111
da lunedì a venerdì, dalle 9 alle 12.