Arriva il farmaco antiretrovirale Truvada

Usa, primo passo per commercializzazione della pillola che previene l'infezione da Hiv

 Un comitato consultivo della Fda ha dato il suo via libera per l'utilizzo del farmaco antiretrovirale Truvada, finora usato solo per il trattamento di persone affette dall'Hiv, anche per le persone più a rischio. Ma ci sono anche dei dubbi. La decisione finale entro il 15 giugno

Da Repubblica/salute

SILVER SPRING - È un primo, potenzialmente storico sì. Un comitato consultivo della Food and Drug Administration, l'ente statunitense che decide l'immissione sul mercato di nuovi farmaci, ha dato il suo appoggio alla prescrizione del farmaco Truvada non solo per le persone già affette da Hiv ma anche per le persone più a rischio esposizione, come per esempio coppie in cui solo uno dei due partner è portatore. L'Fda, che dovrebbe decidere entro il 15 giugno, in ogni caso può ignorare il parere del comitato e decidere in maniera contraria. Si tratta comunque di un primo passo verso una decisione che, se arriverà, potrebbe rivoluzionare la vita di milioni di persone e segnare una svolta nell'ormai trentennale lotta all'Aids. Truvada è un farmaco antiretrovirale utilizzato ormai da otto anni per la cura delle persone già infette dall'Hiv. È una combinazione di due farmaci usati precedentemente (Emtriva e Viread) e fa parte di un cocktail di farmaci normalmente prescritto ai malati. La decisione non è stata semplice, tutt'altro: il sì è arrivato al termine di una discussione lunga oltre 12 ore in cui si sono affrontate molte problematiche, come la possibilità che l'utilizzo del Truvada possa far diminuire l'uso del profilattico, che rimane il principale mezzo di protezione contro l'infezione. Inoltre gli studi dimostrano che le donne sono meno reattive al farmaco, con tassi di infezione maggiori rispetto agli uomini. C'era anche chi sollevava dubbi sui rischi per chi poi dimentica di prendere la dose giornaliera di farmaco. "Ma non credo che questo sia nostro dovere stabilire se poi le persone prenderanno il farmaco" ha detto uno degli esperti, il dottor Tom Giordano, del Baylor College of Medicine. "Nostro compito è stabilire se il farmaco funziona e se i benefici sono maggiori dei rischi". Le ricerche sono dalla parte del Truvada: nel 2010, uno studio lungo tre anni ha dimostrato che l'utilizzo del Truvada, insieme all'uso del preservativo, poteva ridurre l'incidenza del virus del 42% tra gay e bisessuali. L'anno scorso uno studio analogo sulle coppie in cui solo uno dei due partner era affetto da Hiv, ha dimostrato un calo della possibilità di infezione del 75%. Nonostante alcuni medici già lo prescrivano per prevenire l'infezione, la possibilità che Truvada venga messo in commercio ufficialmente con questa funzione ha scatenato numerose polemiche, soprattutto legate alla possibilità che un farmaco di questo tipo possa generare false sicurezze e far assumere comportamenti maggiormente a rischio, come il non utilizzo del profilattico, ottenendo l'effetto contrario e facendo aumentare i casi di contagio. E c'è anche chi ne fa una questione di costi e di fondi limitati: un anno di trattamento con il Truvada costa circa 11.000 dollari. Secondo alcuni esperti, approvare l'uso di questo farmaco sposterebbe ingenti somme verso il Truvada, togliendo quindi fondi per altre cure più economiche e efficaci.